Un nuovo studio rivela un potenziale collo di bottiglia che avrebbe potuto quasi eliminare l'umanità.
Un nuovo metodo per analizzare le dimensioni delle popolazioni antiche ha rivelato un potenziale collo di bottiglia che avrebbe potuto quasi eliminare la possibilità di continuità dell'umanità. I ricercatori ritengono che i nostri antenati del Pleistocene fossero ridotti a soli 1.280 individui in grado di riprodursi. Lo studio contestato afferma di poter spiegare la lacuna nel registro fossile africano-eurasiatico. Un gruppo di ricercatori ha pubblicato un articolo sulla rivista Science sostenendo che c'è stato un "grave collo di bottiglia" nella catena della popolazione umana, tanto da ridurre gli antenati umani a circa 1.280 individui in grado di riprodursi 930.000 anni fa, quasi spazzando via la popolazione umana. Tuttavia, non tutti sono convinti. "L'ipotesi di un crollo globale non si accorda con le prove archeologiche e dei fossili umani", ribatte Nicholas Ashton, un archeologo paleolitico del British Museum non coinvolto nello studio. Gli autori dello studio ritengono che gli eventi di glaciazione abbiano cambiato le temperature, causato siccità e eliminato specie potenzialmente utilizzate come fonti di cibo per gli umani ancestrali, tutti fattori che avrebbero reso la vita difficile per coloro che vivevano sulla Terra. Non hanno una spiegazione per l'improvviso aumento della popolazione che è seguito.

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