Gli antenati umani rischiarono l'estinzione tra 930.000 e 813.000 anni fa.

Gli antenati umani rischiarono quasi l'estinzione tra 930.000 e 813.000 anni fa, in un periodo di drastica riduzione della popolazione, secondo un nuovo studio controverso. Questo potenziale assottigliamento della popolazione umana coincise con un periodo di estremo freddo e prolungate siccità in Africa ed Eurasia. Se il nuovo scenario derivato dal DNA si conferma, pochi sopravvissuti del grande freddo dell'Età della Pietra potrebbero essersi evoluti in una specie ancestrale di Homo sapiens, Neandertali e Denisovani. Prima dell'inizio del clima rigido, il numero di potenziali riproduttori nella stessa popolazione ancestrale era compreso tra 58.600 e 135.000 individui. Il team di ricerca ha elaborato un nuovo metodo statistico per stimare i tempi e le dimensioni delle antiche popolazioni riproduttive utilizzando schemi di varianti geniche condivise nelle popolazioni umane attuali. Gli africani hanno mostrato prove genetiche molto più forti di un antico crollo della popolazione rispetto ai non africani. Alcuni ricercatori ritengono che H. heidelbergensis sia un antenato di Denisovani, Neandertali e H. sapiens che è apparso per la prima volta circa 700.000 anni fa in Africa ed Eurasia. Tuttavia, altri scienziati sostengono che i fossili attribuiti a H. heidelbergensis contengono troppe differenze scheletriche per qualificarsi come una singola specie di Homo.